Consigli pratici per il primo approccio con la chitarra

1 Febbraio 2021 homer

Chi di noi durante l’arco di una vita non ha mai passato una notte d’estate con gli amici sulla spiaggia davanti ad un bel falò ipnotizzato dalla magia delle note di una chitarra? E quante persone ancora oggi si contorcono guardandosi allo specchio con in braccio un manico di scopa mentre ascoltano un assolo di Santana? La chitarra è uno strumento meraviglioso, e chi decide di imparare a suonarla fa certamente una cosa buona. Tra le altre cose, la chitarra è anche uno strumento maneggevole, trasportabile, poco ingombrante, e anche poco fastidioso per qualche vicino di casa che ama riposare, almeno sicuramente più silenzioso rispetto ad un contrabbasso, un sassofono, o addirittura una batteria.

Per chi muove i suoi primi passi verso l’apprendimento di tutto ciò che serve sapere per iniziare a suonare la chitarra, è certamente un buon consiglio quello di iniziare magari con una chitarra classica, almeno nelle prime fasi di apprendimento, dove le cose più importanti sono la posizione dalle mani sullo strumento, la diteggiatura, e lo studio di accordi e scale. Certo, specie i giovanissimi sono molto più attratti dalla chitarra elettrica (magari con un bel distorsore potente) che da quella classica, ma bisogna soltanto pazientare e studiare un po’ prima di poterla suonare, questo è un consiglio che danno tutti i migliori chitarristi al mondo.

Le corde, i tasti, il plettro

Le corde della chitarra classica sono 6, non tenendo ovviamente in considerazione altri strumenti simili come Timple, Ukelele, o anche la chitarra a 7 corde brasiliana e la acustica 12 corde. Ma restiamo nell’ambito della classica a 6 corde, ed iniziamo dicendo che si contano dal basso verso l’alto e che, suonandole una ad una proprio in questo senso, corrispondono alle note MI (alto)-SI-SOL-RE-LA-MI (basso). Sul manico della chitarra sono presenti dei tasti, ovvero porzioni dello stesso manico delimitate da due piccole stecche metalliche dette barrette marcatasti.

Schiacciando le corde e muovendo mano e dita tra i vari tasti si ottengono le note desiderate, ma questo per un principante assoluto è già tanto lavoro…ci sarebbero tantissime altre cose da sapere prima di arrivare a questo punto. D’altra parte è anche vero che non possiamo pretendere di riassumere un corso completo di chitarra nelle poche righe che abbiamo a disposizione, ma cercheremo comunque di fare il possibile. Le corde si possono arpeggiare o plettrare, ovvero possono essere pizzicate con le dita o suonate con il plettro, un piccolo triangolino di plastica che aiuta a suonare la chitarra con maggior enfasi e tono.

Accordi aperti e accordi chiusi

Come dicevamo, non possiamo pretendere di riassumere un corso completo per imparare a suonare la chitarra nel poco spazio che abbiamo a disposizione, possiamo però cercare di imparare almeno le nozioni più basilari, ovvero quelle che potranno metterci in condizione di suonare qualche bella canzone quando ci troviamo tra amici ed abbiamo con noi una chitarra. A tutti sarà certamente capitato di vedere che molti chitarristi suonano alcuni accordi tenendo il dito indice completamente disteso su tutta la cordiera che schiaccia contemporaneamente tutte le corde; ebbene, questa posizione si chiama barrè, e il dito indice disposto in quel modo è da considerare come il primo capotasto della chitarra spostato un po’ più avanti.

Tra gli accordi più comuni che impareremo durante i nostri primi passi di approccio verso la chitarra ce ne sono alcuni che possono essere suonati senza ricorrere a questa posizione (che risulta essere anche abbastanza fastidiosa per i principianti), ed altri invece dove forse il barrè potrebbe addirittura risultare la via più semplice per suonarli. Per comodità. Tutti gli accordi suonati con il barrè sono definiti accordi chiusi, mentre gli altri, perfettamente suonabili anche lasciando libere alcune delle corde, sono definiti accordi aperti.

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Le scale musicali

In musica si definisce scala una sequenza di note nell’ambito della stessa ottava, e l’ultima nota suonata corrisponde con la stessa nota da cui si è partiti, solo che questa sarà un ottava più alta se stiamo suonando una scala ascendente, più bassa se invece stiamo eseguando una scala discendente. In teoria musicale esistono almeno una quarantina di scale, ma ovviamente quelle più comunemente suonate da chi inizia a fare musica sono la scala maggiore e la scala minore.

In alcune scale gli intervalli tra una nota e l’altra possono essere di mezzo tono o un tono, ma esistono anche alcuni tipi di scale meno comuni in cui gli intervalli sono di un tono e mezzo o addirittura due. Per eseguire correttamente una scala alla chitarra bisogna prestare molta attenzione alla posizione della mano con cui si diteggiano le note, tentando di trovarsi sempre nella posizione più comoda possibile per poterla eseguire nel migliore dei modi.

Suona facile e pulito e non sbaglierai

Un ottimo consiglio da seguire ad occhi chiusi per essere sicuri di non sbagliare o magari di trovarsi in situazioni incomode mentre si suona è sicuramente quello di fare cose semplici e di suonare divertendosi; certo il divertimento massimo per un chitarrista sarebbe senz’altro quello esibirsi in un assolo fatto di virtuosismi e valanghe di note in successione, ma un principiante deve sapersi accontentare innanzitutto di un suono limpido e pulito, il resto verrà col tempo e con la pratica.

Inserirsi bene nel contesto del brano che si suona significa innanzitutto impossessarsi di tutti i suoi canoni ritmici e muoversi senza alcuna difficoltà all’interno degli spazi utilizzabili, ma significa anche essere capaci di emettere un suono che sia limpido e che arrivi chiaramente all’udito di chi ascolta, senza quindi storpiature ed imperfezioni nella diteggiatura. In parole povere è sempre meglio suonare un determinato accordo nella posizione che riesce più facile, piuttosto che tentare la fortuna per diteggiarlo in modi diversi, correndo quindi il rischio di sbagliare clamorosamente e fare brutta figura con chi ascolta.