Importanza della materia musicale a scuola

1 Febbraio 2021 homer

Non c’è dubbio che la musica svolge un ruolo di primaria importanza in quella che è la globalità del processo di sviluppo dell’individuo; l’ascolto in una prima fase di vita e la pratica nella seconda stimolano certamente le funzioni cognitive del bambino, cosa che gli semplificherà senza dubbio tutto quello che è il processo conoscitivo della realtà. La musica è linfa vitale per la mente e per lo spirito, può condizionare gli stati d’animo e le emozioni di una persona sviluppandone contemporaneamente le capacità espressive e creative, una vera e propria forma di comunicazione fors’anche più della parola stessa.

Grazie alla musica, nelle sue prime fasi di vita il bambino sviluppa le sue capacità di ascolto, inizia ad esprimere le sue emozioni con gesti, immagina, crea, comunica; specialmente nella fascia d’età compresa tra i 3 ed i 6 anni lui ha bisogno della musica, perché grazie al suo aiuto imparerà ad esplorare la propria emotività ed affettività, a fare introspezione. Non a caso Beethoven definì la musica come ‘la più alta rivelazione’, più di qualsiasi saggezza o filosofia’.

Quanto influisce la musica sulla formazione di una persona

Una ninna nanna cantata dai genitori può far rilassare ed addormentare un bambino, una fiaba raccontata, sussurrata, o canticchiata, ha il potere di farlo sorridere e metterlo di buon umore, una musica eccessivamente dura potrebbe invece intristirlo ed addirittura farlo piangere; è tutto racchiuso in questi esempi il potere della musica. Difficile trovare qualche psicologo o pedagogista che possa non considerare la musica come fattore di primaria importanza in un’ottica di sviluppo globale ed armonico del bambino.

La formazione di una persona non potrà mai essere definita ampia o completa se manca la musica; se abbandoniamo per un attimo la fase infantile ed analizziamo ora quella dell’adolescenza e della prima giovinezza, non possiamo non ammettere che la musica, in questa fase di vita, risulta essere una vera e propria terapia per un giovane. Imparare a suonare uno strumento serve ad accrescere lo sviluppo cognitivo di un giovane, ne migliora il linguaggio, il ragionamento matematico, la memoria…ed è anche un’ottimo rimedio contro l’ansia!

Cos’è la pedagogia musicale?

Lo scrittore francese Marcel Proust definisce la musica come alternativa al linguaggio parlato e scritto e, se ci fermiamo per un attimo a riflettere su questa affermazione, non possiamo non ammettere che ci sono un’infinità di ricordi e momenti della nostra vita che sono strettamente connessi o addirittura legati solidamente a qualche melodia o canzone; chi di noi non ricorda piacevolmente qualche storia d’amore quando ascolta le note del brano che ascoltava già quando stava vivendo questa storia, e chi può negare che ci sono momenti di vita quotidiana che a volte possono descriversi anche con un ritornello o qualche nota fischiettata?

La musica è uno strumento di comunicazione molto complesso e dalle mille sfaccettature, è legata strettamente al pensiero, all’immaginazione, finanche ai movimenti di una persona, ed è proprio qui che risalta la sua enorme forza ed importanza a livello educativo; attraverso la musica si sviluppano anche le capacità di analizzare, valutare, argomentare, comprendere meglio la realtà che si sta vivendo.

potere della musica 2

La relazione spirituale tra musica ed essere umano

Ricordando per un attimo quanto affermava l’illustre filosofo greco Pitagora, secondo il quale anche il movimento cosmico genera un suono armonico che può essere udito (egli stesso ha sempre affermato decisamente di udirlo), e facendo una semplice passeggiata in giro per strade e piazze, ci renderemo presto conto che ‘il suono è ambiente, e l’ambiente è suono’, tutto ha una frequenza ed emette un suono, a partire dal battito del cuore o da una semplice raffica di vento.

Un paio di accordi di un particolare brano, o semplicemente tre o quattro note di una melodia canticchiata o anche fischiettata, possono rapidamente proiettarci verso ricordi, storie vissute, affetti…è proprio questa la spiritualità della musica, che riesce a farci evadere dai pensieri della realtà quotidiana e risvegliare le nostre emozioni, siano esse di allegria o di tristezza. ‘La musica è l’arte più vicina alle lacrime e alla memoria’, parole sante queste pronunciate dall’immenso Oscar Wilde, non si poteva trovare definizione migliore.

Effetti della musica sul cervello umano

Secondo uno studio della Concordia University di Montreal, esiste un’interazione tra l’apprendimento musicale ed il naturale sviluppo cerebrale di un individuo; maggiore sviluppo delle capacità motorie, della coordinazione nei movimenti, ma anche qualche piccolo cambiamento nella struttura del cervello stesso, sono i segni più tangibili che si possono incontrare in una persona che studia musica, anche perché per imparare sono richiesti stimoli visivi e uditivi, e c’è bisogno di un minimo di coordinazione ed armonia nei movimenti.

Si è inoltre scoperto che praticare musica migliora anche la comunicazione tra emisfero destro e sinistro del cervello stesso, dando vita a nuovi modi di combinare le informazioni assimilate; un ulteriore studio del Dipartimento di Psicologia della Vanderbilt University di Nashville ha dimostrato, oltre ad una maggior sensibilità e creatività, anche una maggiore abilità verbale in chi pratica attività musicali, consacrando dunque la musica come elemento indispensabile per la crescita e la formazione di un individuo.