Quali sono le origini della musica?

1 Febbraio 2021 homer

Tra le tantissime forme di espressione artistica che i vari popoli delle antichità ci hanno lasciato in eredità e che hanno certamente contribuito allo sviluppo culturale dell’essere umano, la musica è certamente una tra le più importanti, e la sua storia è molto ma molto lunga, oltre ad essere ancora oggi oggetto di studi e ricerche per saperne ancora di più. C’è chi ipotizza che la musica sia nata in era Paleolitica, ovvero più di 50.000 anni fa, e che sia nata nel continente africano, contemporaneamente con l’apparizione dei primi popoli conosciuti, ma non è l’unica ipotesi attorno alla quale ancora oggi si investiga.

Sembra inoltre che la capacità dei primi uomini antichi nell’emettere suoni di tono variabile abbia addirittura preceduto l’uso della parola, e ciò vorrebbe dire che la musica è nata prima della parola stessa, affermazione fatta da alcuni studiosi e musicologi dell’Università di Oxford. ‘La musica è un insieme di suoni capace trasmettere emozioni’, dice il professor Jeremy Montagu, il quale prosegue un suo saggio affermando con decisione che ‘La storia della musica è la storia dell’uomo’.

La musica degli uomini primitivi

Non ci sono più dubbi ormai sul fatto che fu con il semplicissimo battito di mani che gli uomini primitivi iniziarono a fare musica, poi col tempo compresero che si potevano ottenere suoni anche percuotendo pietre o bastoni e che questa attività non era neppure dannosa per le stesse mani; più tardi ancora troviamo invece i primi segni di ossa animali perforate, foglie bucherellate, e particolari tipi di rocce modellate e utilizzate a mò di gong.

In antichità la musica aveva il potere di riunire le persone ed anche di riuscire a creare tra le stesse forti legami quindi, in fin dei conti, si potrebbe addirittura ipotizzare che fu proprio la musica ad aver fatto si che i primi uomini si riunissero in comunità e tribù, grazie appunto al suo grandissimo potere di intrattenimento ed unione, senza il quale ogni uomo forse se ne sarebbe restato solo soletto in tutta tranquillità.

Le prime civiltà e la loro musica

Tra le più antiche civiltà ad averci lasciato testimonianze di espressioni artistiche in musica troviamo certamente quella egizia, secondo la quale la musica fu donata agli uomini dal dio Thot, divinità suprema ed onnipotente per gli egiziani; secondo altri esperti fu invece Hathor, dea della gioia, della danza e della musica, a donare all’essere umano questa incredibile capacità. Sia come sia, nell’antico Egitto la musica aveva caratteristiche soprattutto religiose, essendo usata principalmente in funzioni sacre o funebri, riti di fecondazione, e di tanto in tanto occasioni di svago tra i fedeli.

I primi strumenti ad essere usati erano principalmente quelli con caratteristiche percussive (bacchette di legno, sassi e rocce), poi successivamente iniziarono ad apparire anche strumenti un po’ più sofisticati a fiato come il flauto ed a corde come la lira e la cetra. E’ di appena pochi anni fa la scoperta fatta da alcuni eminenti musicologi che avrebbero addirittura individuato quali siano state le prime scale musicali ad essere usate con maggior frequenza; ebbene si, sembra proprio che la famigerata scala pentatonica l’abbiano inventata loro, gli antichi egizi.

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La musica nel mondo greco-romano

Contrariamente a quanto accaduto con architettura, scultura, filosofia, letteratura, delle quali esistono reperti e testimonianze tangibili, non si può dire lo stesso per la musica, della quale esistono solo pochissimi frammenti, peraltro di interpretazione molto ma molto difficile. Infatti, nell’antica Grecia, la musica era concepita principalmente come arte magica ed incantatrice, capace di controllare perfino forze naturali e spiriti maligni; ecco dunque apparire i primi racconti mitologici che parlano di un ‘potere occulto’ della musica, un potere che colpisce rapidamente la psiche dell’uomo condizionandone lo stato d’animo ed i comportamenti.

Il più antico strumento associato alla cultura musicale dell’antica Grecia di cui si ha notizia è l’aulos, uno strumento musicale ad aria che emetteva suoni facendo vibrare una ancia, in perfetto stile sassofonistico moderno; successivamente, ovvero con l’assorbimento dell’ellenismo nella civiltà romana, iniziarono a fare la loro apparizione anche i primi strumenti a corde come la cetra e la lira, che spianarono definitivamente la strada verso la creazione di nuovi strumenti più aggiornati.

La musica contemporanea degli ultimi 50 anni

Non c’è dubbio che fa un certo effetto pensare alla rudimentalità dei primi strumenti utilizzati dai popoli delle antichità, e magari compararla con quella che è stata la musica degli ultimi cinquant’anni fino ad arrivare a quella di oggi; basta solo darsi conto per un attimo dell’infinità di strumenti ed apparecchiature altamente sofisticate e tecnologicamente avanzatissime che vengono utilizzate oggi per creare, arrangiare, e produrre musica, che vengono i brividi!

Effetti a pedaliera come il distorsore o anche flanger e delay, campionatori di suono, sequencers, drum machines, ed un infinità di altri prodigi della tecnologia di questo settore hanno indubbiamente stravolto lo scenario musicale; prima quando una band si esibiva dal vivo c’erano almeno due furgonate di strumenti ed amplificatori pesantissimi da scaricare per poi ‘settare’ il suono prima di iniziare il concerto, oggi invece i musicisti arrivano sul posto in moto, con uno zainetto o forse due pieni di archibugi elettronici…ed il gioco è fatto! Onestamente, ben venga la tecnologia…ma non c’è dubbio che molti musicisti rimpiangono quei bei momenti di musica ma anche di vita vissuta.