Guesch Patti, la musica che parla di prostituzione

10 Agosto 2021 homer

Lei in realtà non è molto conosciuta perché ha sfornato appena 5 album in carriera dal 1964 ad oggi, ma molta gente la ricorda per alcuni suoi brani ‘socialmente impegnati’ che hanno trattato il sempre caldissimo tema della prostituzione; oggi conosceremo un po’ meglio la cantante, ballerina, ed attrice francese Guesch Patti, che certamente la maggior parte delle persone ricorderà come interprete del famoso brano di successo Etienne, disco d’oro in Francia nel 1987.

Patricia Porasse, questo il nome di battesimo di Guesch Patti, iniziò la sua carriera come ballerina di danza classica quando aveva appena 9 anni, per poi prendere parte a diversi programmi tv ed entrare poco a poco anche nel mondo della musica; nel 1964 e 1965 registrò i suoi primi quattro dischi, che però ebbero scarsissimi risultati, così come il primo trio che mise su, al quale diede il nome di Dacapo.

Cenni di biografia

Guesch Patti nasce il 16 Marzo del 1946 a Neuilly-sur-Seine, un comune francese di circa 70000 abitanti da padre impresario e direttore artistico, ed a soli 9 anni si tuffa a capofitto nel mondo della danza classica prima, ed in quella contemporanea in un secondo momento, ovvero quando decide di prendere lezioni da Carolyn Carlson e Pina Bausch, due note ballerine e coreografe di successo grazie ai consigli delle quali inizia a bazzicare anche nel magico mondo del piccolo schermo.

La sua scelta di fare il grande salto verso l’affascinante mondo della musica arriva quando viene chiamata dal pianista Yves Gilbert, che la desiderava al suo fianco in alcuni concerti dal vivo; dopo questa bella esperienza, la neocantante professionista Guesch Pattiinizia a comporre brani tutti suoi, e molti di essi trattano lo scottante tema della prostituzione, cosa che ha influito non poco si quel briciolo di notorietà che l’artista francese ancora oggi conserva in parte.

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Etienne, il disco d’oro di Guesch Patti

Dopo aver viaggiato molto, incuriosita ed attratta dall’oscuro mondo della prostituzione e da come esso veniva vissuto in diverse parti del mondo, Guesch Patti scrive e pubblica il suo primo singolo di successo, Etienne, brano rimasto nella top 50 francese per ben 23 settimane prima di conquistarne la vetta e rimanerci per un altro mese ancora. Premiata con il disco d’oro nel 1988 dal Sindacato Nazionale dell’Editoria Fotografica, Etienne è un brano di grande successo contenuto nel primo album della cantante francese intitolato Labyrinthe, in effetti l’unico grande successo per cui Guesch Patti viene ancora oggi ricordata.

Il successo di questo brano è in qualche modo legato anche allo scandalo che provocò il suo lancio, avvenuto col supporto mediatico di un videoclip nel quale la cantante si desnuda quasi totalmente rimanendo con una sottile tutina trasparente della serie ‘vedo e non vedo’, e si muove eroticamente come uan pantera, mentre scorrono le immagini di un esplicito rapporto sessuale. La sua voce che alterna urla di orgasmo e gemiti sensuali completa il tutto a meraviglia, mettendo anche in luce le doti di ballerina di Patty, e la sua sfacciataggine nell’affrontare in modo così diretto ed esplicito il tema della prostituzione (il vocabolo ‘Etienne’ in francese è uno dei nomignoli del pene).

Le sue canzoni più belle parlano di prostitute

Nel mese di Marzo del 1988 Guesch Patti pubblica il singolo Let be must the queen, brano che racconta le imprese sessuali di una prostituta, anch’esso accompagnato da un videoclip di forte impatto al limite della censura; il brano racconta un ambiente degradato fatto di giocatori d’azzardo, alcool, travestiti e prostitute, temi che la cantante francese ha trattato a più riprese specialmente nel suo album d’esordio Labyrinthe, ed è forse per questo che ha ricevuto anche alcune prestigiose ‘ricompense artistiche’.

E’ proprio il 1988 a segnare il definitivo successo di Guesch Patti, che viene invitata anche a partecipare come ospite al Festival di Sanremo, dove peraltro riceve il premio come rivelazione dell’anno. La cantante delle prostitute inizia da quel momento una sorta di ‘metamorfosi artistica’, mettendo per un attimo da parte il tema della prostituzione ed affrontando quello della guerra e della rincorsa agli armamenti da parte dell’uomo.